Ustér, bechér, mülenér e circà sö i’è mestér da desmèt pö
Oste, macellaio, mugnaio e mendicante sono mestieri da non smettere più |
Il mestiere di mugnaio era considerato redditizio e continuato nel tempo tanto da assimilarlo al mestiere dell’oste, del macellaio e... al mendicante |
Al mülenér l’è l’ültem a mor da fam
Il mugnaio è l’ultimo a morir di fame |
L’opinione comune era che il mugnaio avesse scorte di viveri anche durante le carestie |
L’aqua la ‘ngrasa apéna i mülenér, j'ustér e i spisiér
L’acqua ingrassa appena i mugnai, gli osti ed gli speziali |
La fortuna di avere a disposizione acqua accomunava il mugnaio all’oste disonesto che la aggiungeva al vino e allo speziale che la utilizzava durante la preparazione dei propri costosi intrugli |
Mülenér da la bianca farina, con i'òcc al vàrda, con le ma ‘l sgrafigna
Mugnaio dalla bianca farina, con gli occhi guarda, con le mani sgraffigna |
Proverbio nel quale il popolo sottolineava l’abilità che il mugnaio aveva nel volgere a proprio vantaggio tante situazioni |
Mülenér scupelér, da tri stér al na porta du; se ‘l fös mia per al pecat al na pòrta asé gna per fa ‘l leàt
Mugnaio scupelér, da tre stér ne riduce a due; se non fosse per la paura di fare peccato ne lascia a sufficienza neppure per fare il lievito. |
Proverbio di difficile traduzione; la scupeladüra era la remunerazione, pari a un decimo del prodotto macinato. Con tale scherzoso proverbio il contadino alludeva all'abilità del mugnaio di fare apparire tre stér ciò che pesati e spettanti erano in realtà due, e che non proseguiva a sottrarre ulteriore farina per paura di... fare peccato |
Cambia l’asen, ma mia ‘l mülenér
Cambia l’asino, non il mugnaio |
Nonostante qualche presunta intemperanza (vedi proverbi precedenti), il mugnaio era da considerarsi persona di fiducia, tanto da sconsigliare di cambiarlo. |
Per pruà le pene da l’infèrne, fa ‘l frér d’estàt e ‘l mülenér d’invèrne
Per provare le pene dell’inferno, fa il fabbro in estate ed il mugnaio in inverno.
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Allude alle difficoltà alle quali andava incontro il mugnaio in inverno, a contatto con il freddo intenso e l’acqua ghiacciata e alla necessità di andà a mulent (andare per cascine a raccogliere il grano da macinare) sotto qualunque condizione atmosferica. |
Ce va al mülì sa spurca da farina
Chi va al mulino s’infarina |
È chiaro: ad ognuno il proprio mestiere ed i segni del proprio lavoro. Ma anche in termini più spregiativi, evitare i luoghi di perdizione, dal quale ognuno non ricava altro che le qualità e le conoscenze peggiori. Alla base sta sempre l'eterna presunta furbizia del mugnaio |
Mülì che masna söcc ‘l brüsa
Mulino che macina asciutto brucia |
Se le macine girano a vuoto si logorano prima ed il mulino va in malora. In senso più ampio il proverbio suggerisce di evitare situazioni con impostazioni sbagliate in partenza, destinate in seguito a divenire controproducenti |
Mèi, melgòt e melgutì, 'n dal mis da utobre i va al mülì
Miglio, grano e granturco, nel mese di ottobre vanno al mulino |
Al termine di ogni raccolto possibile, dopo il taglio del granturco, nel mese di ottobre il prodotto da macinare prende la via del mulino. Come dire: ogni cosa a tempo debito! |