Dal setaccio al buratto
Dopo la macinatura vi era la necessità di separare il prodotto dallo scarto: fin dai tempi più antichi tale operazione era fatta a mano con il setaccio (crüèl),
Si trattava di un'operazione manuale particolarmente lunga e richiedeva notevole forza fisica.
Nel XVI secolo veniva introdotto il buratto (la bürata), un setaccio cilindrico in lana, seta o, in tempi più recenti, nylon, sostenuto da una incastellatura in legno, con maglie di diverso diametro, che separavano il grano secondo la grandezza ed ottenendo tipi di farine differenti.
Il buratto ruotava continuamente al ritmo di 25÷35 giri al minuto, con un rumore ritmico e fastidioso.
Al Mulino di Sopra il buratto veniva sostituito nel 1962 da una macchina più moderna e sofisticata, il modello "Minaretto" della ditta F.lli Sartori S.p.A. di Malo (Vicenza).
Ultimo aggiornamento:
10/09/2018