Itinerario E
Presentazione sintetica
- Lunghezza percorso: km 29,30.
- Tempo percorrenza indicativo: 2 ore e 30 minuti, oltre al tempo per le soste.
- Difficoltà: facile per la planimetria; media per la lunghezza.
- Tipologia strade: strade: piste ciclabili, strade comunali e provinciali a bassa intensità di traffico con fondo in asfalto.
Descrizione
L’itinerario è del tipo ad anello completamente pianeggiante. La partenza e l’arrivo coincidono e sono fissate a Crema in Piazza Garibaldi, ma potrebbero essere poste in qualunque altro punto del percorso.
Dopo la partenza da Piazza Garibaldi, ci si dirige verso le frazioni di San Bernardino, Vergonzana, quindi si tocca Izano, Madignano, Ripalta Vecchia, il Santuario del Marzale, Ripalta Arpina, Montodine, Moscazzano ( con una breve deviazione verso la Madonna dei Prati), S. Michele e Crema.
L’itinerario ha un carattere soprattutto storico (Museo Mulino di Sopra e architettonico (Chiese parrocchiali di Madignano e Ripalta Vecchia, Montodine, Santuari della Pallavicina del Marzale e della Madonna dei Prati), ma è possibile osservare anche alcuni interessanti aspetti ambientali sia di tipo naturale (orlo morfologico e valle del Serio Morto, fiume Serio), sia antropici (canalizzazioni e manufatti idraulici). Interessanti sono anche alcune testimonianze della religiosità popolare (santuari mariani e cappelle campestri).
Lungo il percorso, numerosi sono i punti di ristoro oltre alcune aree attrezzate per la sosta.
Punti di particolare interesse
km
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Descrizione
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Foto
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4,4
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Izano: Santuario della Pallavicina. Risale alla seconda metà del 1500 e più volte modificato nel corso dei secoli. È dedicato alla Beata Vergine e sorge sul luogo dove la tradizione popolare ritiene sia apparsa la Vergine ad una fanciulla in preghiera. Ogni anno nel giorno di Pasqua e nel successivo lunedì dell’Angelo si tiene una fiera molto partecipata.
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6,0
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Madignano: Museo “Mulino di Sopra”. Il museo raccoglie reperti relativi alla vita del mondo contadino del novecento, ma soprattutto presenta una mulino per la macinatura del granoturco, azionato da una ruota idraulica, perfettamente funzionante e visibile in funzione. Il museo infatti è stato ricavato nei locali un tempo abitati dal mugnaio o adibiti a tale attività. Il museo è comunale, infatti proprio il Comune di Madignano ha curato, negli anni 90 del secolo scorso, gli interventi di recupero e sistemazione dei locali adibiti annessi al mulino vero e proprio, destinandoli aa ospitare la raccolta museale.
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6,7
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Madignano: Chiesa Parrocchiale di San Pietro in vincoli. Nel suo nucleo primitivo risale all’antica chiesa benedettina connessa al monastero fondato alla fine dell’ XI secolo, di cui rimangono alcuni segni sulla facciata posta dietro l’abside della chiesa stessa. Venne successivamente adeguata intorno alla fine del XV secolo quando fu anche completata la facciata. Fu di nuovo oggetto di ulteriori ampliamenti e restauri alla fine del XVIII secolo quando furono aggiunte due nuove campate e una nuova facciata. Particolarmente travagliata è la vicenda dell’abside che ha subito modifiche, demolizioni e ricostruzione nel corso dei secoli. All’interno vi è una grande tela ad olio di Gian Giacomo Inchiocco detto il Bardelli dipinta nel 1633. Degni di nota sono alcuni affreschi attribuiti alla scuola cinquecentesca di Bernardino Luini e due tele a olio del comasco Giuseppe Preti realizzate nel XVII secolo.
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7,8
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Madignanello: Cappellina devozionale dedicata alla Sacra Famiglia. Collocata all’incrocio di sentieri e corsi d’acqua come ancora oggi è possibile osservare nelle nostre campagne nei punti strategici dei corsi d’acqua e dei percorsi di collegamento.
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8,8 |
Ripalta Vecchia: Chiesa Parrocchiale di S. Imerio. La sua storia è legata a quella del santuario del Marzale ( vedi). Verso la fine del 1500 venne risistemata e nel 1584 fu istituita la Parrocchia di Sant’Imerio, ma la chiesa era sempre in stato precario. La chiesa odierna fu riedificata fra il 1700 e il 1703.
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10,2
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Ripalta Vecchia: Santuario del Marzale. La sua edificazione risale probabilmente intorno al 1040 – 1050 per volontà di Vinizone dei capitani di Rivoltella (l’attuale Ripalta Arpina) ed è strettamente legata alla Chiesa parrocchiale di S, Imerio a Ripalta Vecchia. Tra il 1400 e il 1580, l’edificio subì un danno verosimilmente per una piena eccezionale del Serio. A causa di ciò la chiesa crollo nella parte più a ovest e con essa anche la strada che un tempo correva sul davanti e poi spostata dietro la chiesa.
La tradizione vuole che nei pressi avvenne un’apparizione della Beata Vergine e ancor oggi, alla base dell’ orlo morfologico posto verso il fiume Serio, a cui si accede scendendo una lunga scalinata denominata “scala santa”, è presente una cappelletta a ricordo dell’evento.
Ogni anno, la prima domenica dopo la Pasqua, presso il santuario, si tiene una fiera popolare molto suggestiva e dal sapore molto antico, soprattutto perché ci troviamo in piena campagna.
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10,8
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Area attrezzata per la sosta. Orlo morfologico, la Valle del Serio Morto e le rogge Borromea, Archetta e Pallavicina. Da Ripalta Vecchia fino a Ripalta Arpina,la strada corre su un orlo morfologico che delimita a ovest la valle del serio Morto, un tempo occupata da paludi ed acquitrini fino alle bonifiche iniziate in epoca medioevale e continuate per secoli. L’ orlo morfologico divide l’”antica” valle del Serio Morto da quella del Fiume Serio, creatasi in epoca medioevale. L’orlo “ospita” anche le rogge Borromea e Archetta, fino al Santuario del Marzale dove si riunisce alla roggia Pallavicina, formando un’unica roggia. Lungo questo tracciato, la strada e le rogge si intersecano fra loro più volte.
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13,5
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Ripalta Arpina. Sorge sull’orlo morfologico a cavallo fra la valle del Serio Morto, a est, e quella del fiume Serio a ovest. Nel medioevo fu al centro di continue dispute fra Milanesi, Cremaschi e Cremonesi e il suo territorio fu interessato da scontri fra cui quello presso la località della Motta, ove c’è ancora una cappella a ricordo dei morti in battaglia. Della Pieve di Ripalta Arpina si ha notizia nel 1041, ma l’aspetto attuale, in stile neoclassico, risale alla fine del 1700. Interessante è anche il Palazzo Zurla, posto sulla via principale, risalente al secolo XVII Non è chiaro se fu costruito sull’antico castello di cui si parla in documenti antichi. Ha un ingresso con portale e due torrette. Dall’ingresso si scorge un cortile e la facciata caratterizzata da un loggiato a cinque luci.
Uscendo dall’ abitato di Ripalta Arpina verso Montodine, si può osservare uno dei manufatti che permettono l’intersezione fra loro delle rogge; tale manufatto è ben illustrato da un pannello informativo posto sulla testata della roggia Borromea.
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17,0
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Montodine. Sembra che il suo nome si sia formato dall’unione di monte e un nome personale germanico, forse Odilio od Odino. Il paese è ricco di chiese, alcune in disuso. Da segnalare l’ Oratorio di S. Zenone e l’Oratorio di S. Rocco entrambi posti all’ingresso del paese venendo da Crema, l’Oratorio della Beata Vergine del Rosario, posto nei pressi del ponte sul Serio e la Chiesa Parrocchiale risalente alla prima metà del 1700. La facciata, recentemente restaurata, possiede linee movimentate e un solenne portale. L’interno è riccamente decorato e conserva pregevoli dipinti tra cui i/ Trasporto di Gesù al Sepolcro di Vittoriano Urbino, l’Annunciazione di T. Pombioli, la Via Crucis firmata da G. Desti e infine una splendida pala d’altare dipinta da G.B. Botticchio, rappresentante la Madonna e San Zeno, che una volta si trovava nell’ oratorio dedicato al Santo.
Da notare inoltre il Palazzo Benvenuti: un edificio rustico munito di una torre a scopo difensivo, posto sulla sponda settentrionale del Serio.
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19,7
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Moscazzano. Posto alla sommità di un terrazzo morfologico che si affaccia sulla valle dell’Adda, è interessante per la presenza di alcuni palazzi civili: Palazzo Marazzi risalente al 1600, ma trasformata nel XVIII secolo; Palazzo Albergoni, villa in stile rinascimentale (con modifiche successive) e inserita in un vasto parco. Recentemente vi sono state molte scene del film di Luca Guadagnino: "Chiamami col tuo nome"; Palazzo Groppelli, una villa di stile tardo neoclassico. Sono presenti anche alcune architetture religiose: la Chiesa parrocchiale di S. Pietro: costruita alla fine del 1700 in uno stile che volge al neoclassico e il Santuario della Madonna dei Prati.
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20,4 |
Santuario della Madonna dei Prati. All’ uscita da Moscazzano, verso Crema, breve deviazione nella campagna per visitare il santuario della Madonna dei Prati. Le origini del culto non sono note. E’ certo che alla fine del 1400 nelle campagne di Moscazzano sorgeva una chiesa piuttosto malandata così denominata e che il vescovo di Cremona ne autorizzo la demolizione al fine di riutilizzarne i materiali per la costruzione di un’altra chiesa che nel tempo prese la denominazione della vecchia chiesa abbattuta.
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26,5 |
San Michele (fraz, di Ripalta Cremasca). Piccola frazione alle porte di Crema. La chiesa è dedicata a San Michele Arcangelo e risale al XVIII secolo.
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Ultimo aggiornamento:
12/05/2019