4,0
|
Ripalta Vecchia: Chiesa Parrocchiale di S. Imerio. La sua storia è legata a quella del santuario del Marzale ( vedi). Verso la fine del 1500 venne risistemata e nel 1584 fu istituita la Parrocchia di Sant’Imerio, ma la chiesa era sempre in stato precario. La chiesa odierna fu riedificata fra il 1700 e il 1703.
|
|
5,0 |
Madignanello: Cappellina devozionale dedicata alla Sacra Famiglia. Collocata all’incrocio di sentieri e corsi d’acqua come ancora oggi è possibile osservare nelle nostre campagne nei punti strategici dei corsi d’acqua e dei percorsi di collegamento.
|
|
6,0 |
Madignano: Chiesa Parrocchiale di San Pietro in vincoli. Nel suo nucleo primitivo risale all’antica chiesa benedettina connessa al monastero fondato alla fine dell’ XI secolo, di cui rimangono alcuni segni sulla facciata posta dietro l’abside della chiesa stessa. Venne successivamente adeguata intorno alla fine del XV secolo quando fu anche completata la facciata. Fu di nuovo oggetto di ulteriori ampliamenti e restauri alla fine del XVIII secolo quando furono aggiunte due nuove campate e una nuova facciata. Particolarmente travagliata è la vicenda dell’abside che ha subito modifiche, demolizioni e ricostruzione nel corso dei secoli. All’interno vi è una grande tela ad olio di Gian Giacomo Inchiocco detto il Bardelli dipinta nel 1633. Degni di nota sono alcuni affreschi attribuiti alla scuola cinquecentesca di Bernardino Luini e due tele a olio del comasco Giuseppe Preti realizzate nel XVII secolo.
|
|
7,0
|
Madignano: Museo “Mulino di Sopra”. Il museo raccoglie reperti relativi alla vita del mondo contadino del novecento, ma soprattutto presenta una mulino per la macinatura del granoturco, azionato da una ruota idraulica, perfettamente funzionante e visibile in funzione. Il museo infatti è stato ricavato nei locali un tempo abitati dal mugnaio o adibiti a tale attività. Il museo è comunale, infatti proprio il Comune di Madignano ha curato, negli anni 90 del secolo scorso, gli interventi di recupero e sistemazione dei locali adibiti annessi al mulino vero e proprio, destinandoli aa ospitare la raccolta museale.
|
|
8,2
|
Izano: Santuario della Madonna della Pallavicina. Prima di entrare nell’abitato di Izano, a sinistra infondo al viale si può notare la facciata del santuario che risale alla seconda metà del 1500 e più volte modificato nel corso dei secoli. E’ dedicato alla Beata Vergine e sorge sul luogo dove la tradizione popolare ritiene sia apparsa la Vergine ad una fanciulla in preghiera. Ogni anno nel giorno di Pasqua e nel successivo lunedì dell’Angelo si tiene una fiera molto partecipata.
|
|
9,2 |
Izano: percorrendo l’itinerario si incontra la Chiesa di San Biagio con l’annesso Cimitero. L’origine non è ben precisata, certamente antica, ma è stata completamente rifatta nel 1900. Il Cimitero, che sorge a pochi passi dalla chiesa, è settecentesco e rappresenta uno dei rari esempi in terra cremasca di struttura ben conservata nel tempo. Tuttora chiuso nelle mura originarie, all’interno, sui lati maggiori, è circondato da un porticato decorato dalla sequenza della Via Crucis.
|
|
10,5
|
Izano: fontanile denominato Fonte del “Cavagnolo”, dal nome della cascina che sorge nelle vicinanze, come documentato da un pannello informativo posto in essere dal comune di Izano.
|
|
14,3
|
Ruota idraulica. A fianco del ristorante, tra due edifici si può notare una ruota idraulica, a testimonianza delle presenza, un tempo, di un mulino operante lungo la roggia Madonna Gaiazza.
|
|
15,7
|
Castelleone: La Pieve di Santa Maria in Bressanoro. L'edificio è un’imponente costruzione a mattoni a vista. Sembra ormai assodato che la costruzione della chiesa non ebbe inizio molto prima del 1465 e che la Duchessa, promotrice spesso di opere religiose, possedeva in Castelleone una residenza. L'aspetto di straordinaria novità della chiesa di S.Maria consiste nella particolare configurazione planimetrica basata su un'innovativa pianta a croce greca libera. Il coro poligonale, così come il campanile, sono un'aggiunta posteriore degli anni 1505-1515. L'altro elemento che contribuisce a dare singolarità all'insieme architettonico della chiesa di Santa Maria è la presenza di preziose decorazioni e fregi in terracotta. Di carattere più popolare sono gli affreschi che ornano il vano centrale della chiesa databili all'ultimo quarto del secolo XV.
|
|
18,4
|
Castelleone: Santuario della Misericordia. Iniziato nel 1513 per aderire al desiderio della Madonna apparsa a una povera donna che abitava nella Vigna e che le aveva chiesto di pregare per i castelleonesi e di costruire una chiesa chiamata appunto Santa Maria della Misericordia, il santuario fu iniziato nel 1516, ma completato solo nel 1525 con tiburio, campanile e piccola sacrestia. Il monumento fu costruito su disegno di Agostino de Fonduti (cremasco, collaboratore del Bramante a Milano) e venne ultimato con i contributi e le offerte della Comunità, oltre che per un voto espresso dai castelleonesi durante un furioso assedio. La chiesa, a croce latina, era stata concepita a due campate, ma nel 1910 il Santuario fu allungato di una campata. Ulteriori interventi furono effettuati nel 1936 – 1937. L’attuale restituzione al disegno originale, architettonico e decorativo, risale agli anni 1964 – 1965.
Annesso al santuario vi è il Convento costruito nel 1619, con relativo chiostro, oggi ancora visibile nel restante residuo di due dei quattro fronti originali.
|
|
20,,3
|
Ripalta Arpina. Sorge sull’ orlo morfologico a cavallo fra la valle del Serio Morto, a est, e quella del fiume Serio a ovest. Nel medioevo fu al centro di continue dispute fra Milanesi, Cremaschi e Cremonesi e il suo territorio fu interessato da scontri fra cui quello presso la località della Motta, ove c’è ancora una cappella a ricordo dei morti in battaglia. Della Pieve di Ripalta Arpina si ha notizia nel 1041, ma l’aspetto attuale, in stile neoclassico, risale alla fine del 1700. Interessante è anche il Palazzo Zurla, posto sulla via principale, risalente al secolo XVII Non è chiaro se fu costruito sull’antico castello di cui si parla in documenti antichi. Ha un ingresso con portale e due torrette. Dall’ingresso si scorge un cortile e la facciata caratterizzata da un loggiato a cinque luci.
|
|
23,4
|
Area attrezzata per la sosta. Orlo morfologico, la Valle del Serio Morto e le rogge Borromea, Archetta - Pallavicina. Da Ripalta Arpina fino a Ripalta Vecchia, la strada corre su un orlo morfologico che delimita a est la valle del serio Morto, un tempo occupata da paludi ed acquitrini fino alle bonifiche iniziate in epoca medioevale e continuate per secoli. L’ orlo morfologico divide l’”antica” valle del Serio Morto da quella del Fiume Serio, creatasi in epoca medioevale. L’orlo “ospita” anche le rogge Borromea e Archetta, fino al Santuario del Marzale dove si riunisce alla roggia Pallavicina, formando un’unica roggia. Lungo questo tracciato, la strada e le rogge si intersecano fra loro più volte.
|
|
24,0
|
Ripalta Vecchia: Santuario del Marzale. La sua edificazione risale probabilmente intorno al 1040 – 1050 per volontà di Vinizone dei Capitani di Rivoltella (l’attuale Ripalta Arpina) ed è strettamente legata alla Chiesa parrocchiale di S, Imerio a Ripalta Vecchia. Tra il 1400 e il 1580, l’edificio subì un danno verosimilmente per una piena eccezionale del Serio. A causa di ciò la chiesa crollo nella parte più a ovest e con essa anche la strada che un tempo correva sul davanti e poi spostata dietro la chiesa.
La tradizione vuole che nei pressi avvenne un’apparizione della Beata Vergine e ancor oggi, alla base dell’ orlo morfologico posto verso il fiume Serio, a cui si accede scendendo una lunga scalinata denominata “scala santa”, è presente una cappelletta a ricordo dell’evento.
Ogni anno, la prima domenica dopo la Pasqua, presso il santuario, si tiene una fiera popolare molto suggestiva e dal sapore molto antico, soprattutto perché ci troviamo in piena campagna.
|
|
24,3
|
Valle del Serio Morto. Dalla strada è possibile osservare la valle del Serio Morto, con sullo sfondo l’abitato di Madignano.
|
|